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L’Unione Europea ha adottato un nuovo accordo transatlantico sulla protezione dei dati con gli Stati Uniti. Questa decisione molto attesa significa che c’è una risoluzione immediata all’incertezza legale riguardo all’esportazione dei dati personali degli utenti dell’UE da parte delle aziende statunitensi, un problema che ha colpito migliaia di aziende negli ultimi anni, grandi e piccole, tra cui Meta e Google, per citare solo un paio di esempi più noti.
Un accordo che potrebbe durare
Durante una conferenza stampa in cui è stato annunciato l’adozione della decisione di adeguatezza degli Stati Uniti, il commissario europeo per la giustizia Didier Reynders ha espresso fiducia che questa volta, il terzo accordo di trasferimento di dati di alto livello che l’esecutivo del blocco ha concesso agli Stati Uniti, sarà davvero la terza volta fortunata.
Il nuovo accordo sulla protezione dei dati
L’accordo sulla protezione dei dati UE-USA (DPF) è stato annunciato a marzo 2022, ma ci sono voluti oltre un anno per mettere a punto tutti i dettagli. Mentre il precedente meccanismo per semplificare le esportazioni di dati oltre l’oceano è stato invalidato dai giudici dell’UE quasi tre anni fa. Quindi l’adozione di un nuovo accordo di adeguatezza chiude davvero anni di incertezza legale che ha colpito i principali servizi cloud statunitensi e molti altri attori digitali.
Possibili sfide legali al DPF
Nonostante ciò, la grande domanda per il DPF è quanto durerà questo terzo accordo di adeguatezza dei dati UE-USA, e questo rimane da vedere, nonostante l’UE abbia impiegato più tempo di prima per approfondire i dettagli del nuovo quadro. In ogni caso, le sfide legali al DPF sono in arrivo. Entrambi i precedenti accordi (Safe Harbor e Privacy Shield) sono stati abbattuti dalla corte suprema del blocco dopo che i giudici hanno riscontrato che i dati personali esportati non erano protetti secondo lo standard legale richiesto, data la minaccia posta dai vasti poteri di sorveglianza degli Stati Uniti. E i difensori della privacy avvertono che il nuovo quadro potrebbe essere davanti alla CJEU entro pochi mesi.