Sicurezza Informatica
Vulnerabilità critica in PHP: rischio esecuzione codice remoto
Tempo di lettura: 2 minuti. Vulnerabilità critica CVE-2024-4577 in PHP, come sfruttarla e le raccomandazioni per proteggere i server Windows: aggiornamenti e mitigazioni urgenti.
I ricercatori di sicurezza hanno avvertito di una vulnerabilità critica nel linguaggio di programmazione PHP, facilmente sfruttabile per eseguire codice dannoso sui dispositivi Windows. È urgente che chiunque utilizzi PHP prenda provvedimenti prima del fine settimana.
Scansioni e sfruttamento della vulnerabilità
Entro 24 ore dalla pubblicazione della vulnerabilità e della relativa patch, i ricercatori dell’organizzazione di sicurezza non profit Shadowserver hanno segnalato scansioni Internet mirate a identificare server suscettibili agli attacchi. Queste scansioni, combinate con la facilità di sfruttamento, la disponibilità di codice di attacco proof-of-concept, la gravità dell’esecuzione di codice remoto su macchine vulnerabili e la vulnerabilità predefinita della piattaforma XAMPP, hanno spinto i professionisti della sicurezza a esortare gli amministratori a verificare se i loro server PHP sono affetti.
Dettagli della Vulnerabilità CVE-2024-4577
La vulnerabilità, tracciata come CVE-2024-4577, deriva da errori nel modo in cui PHP converte i caratteri unicode in ASCII. Una funzionalità di Windows nota come Best Fit permette agli attaccanti di utilizzare una tecnica chiamata injection di argomenti per passare input forniti dall’utente nei comandi eseguiti da un’applicazione, in questo caso PHP. Gli exploit permettono agli attaccanti di bypassare CVE-2012-1823, una vulnerabilità critica di esecuzione di codice patchata in PHP nel 2012.
La vulnerabilità CVE-2024-4577 riguarda PHP solo quando funziona in una modalità nota come CGI, in cui un server web analizza le richieste HTTP e le passa a uno script PHP per l’elaborazione. Anche quando PHP non è configurato in modalità CGI, la vulnerabilità potrebbe essere ancora sfruttabile se gli eseguibili PHP, come php.exe e php-cgi.exe, sono in directory accessibili dal server web. Questa configurazione è impostata di default in XAMPP per Windows, rendendo la piattaforma vulnerabile a meno che non sia stata modificata.
Esempi di sfruttamento
Un esempio fornito dai ricercatori mostra come una richiesta apparentemente innocua come http://host/cgi.php?foo=bar
potrebbe essere convertita in php.exe cgi.php foo=bar
, un comando che verrebbe eseguito dal motore principale di PHP.
Fallimento del Best Fit e Escaping
Il problema del Best Fit si manifesta quando PHP non riesce a convertire correttamente i caratteri di input, come il trattino morbido (unicode 0xAD), in caratteri sicuri. Questo permette agli attaccanti di inserire argomenti di comando aggiuntivi nei processi PHP. I ricercatori hanno dimostrato come l’inserimento di un carattere morbido possa bypassare la protezione e consentire l’esecuzione di codice remoto.
Impatto e raccomandazioni
La vulnerabilità interessa tutte le versioni di PHP che girano su dispositivi Windows, comprese le versioni 8.3 prima della 8.3.8, 8.2 prima della 8.2.20 e 8.1 prima della 8.1.29. Anche i rami di versione 8.0, 7 e 5 sono vulnerabili, ma non essendo più supportati, gli amministratori dovranno seguire i consigli di mitigazione, poiché non sono disponibili patch.
Mitigazioni consigliate
- Aggiornamento del PHP: Chi utilizza versioni supportate di PHP dovrebbe aggiornare alle versioni che incorporano le patch: PHP 8.3.8, PHP 8.2.20 e PHP 8.1.29.
- Rewrite Rules: Per sistemi che non possono essere immediatamente aggiornati, si consiglia di applicare una regola mod_rewrite per bloccare gli attacchi:apacheCopia codice
RewriteEngine On RewriteCond %{QUERY_STRING} ^%ad [NC] RewriteRule .? - [F,L]
- Disabilitazione di PHP CGI in XAMPP: Per chi non ha bisogno della funzionalità PHP CGI, è possibile disattivarla modificando la configurazione del server Apache:apacheCopia codice
# ScriptAlias /php-cgi/ "C:/xampp/php/"
- Migrazione a Soluzioni Moderne: Considerare di migrare a soluzioni più moderne e sicure come FastCGI, PHP-FPM, o Mod-PHP.
La scoperta della vulnerabilità CVE-2024-4577 rappresenta una seria minaccia per i server PHP su Windows. È cruciale che gli amministratori di sistema prendano misure immediate per proteggere i loro server, aggiornando PHP alle ultime versioni o implementando le mitigazioni consigliate.
Sicurezza Informatica
Ministero della Giustizia: disservizi informatici per gli avvocati
Tempo di lettura: 2 minuti. Problemi ai sistemi informatici del Ministero della Giustizia: disservizi a depositi penali e fascicoli telematici in tutta Italia.
A causa di problemi del gestore PEC e dell’infrastruttura di telecomunicazioni esterna al Ministero della Giustizia, si registrano forti rallentamenti e disservizi ai sistemi civili e penali in tutto il territorio nazionale. I problemi coinvolgono gli uffici giudiziari di tutti i distretti di Corte d’Appello, il Portale dei Servizi Telematici, il Portale del Processo Penale Telematico e quello dei Giudici di Pace.
Servizi interessati e funzionalità disponibili
Nonostante le criticità, i servizi di posta elettronica certificata (PEC) sono attivi. Pertanto, gli avvocati, i professionisti e gli altri soggetti abilitati esterni possono effettuare il deposito telematico nel settore civile. I messaggi con l’eccezione “E0401 Il mittente del messaggio non è autorizzato al Processo telematico” non richiedono una nuova trasmissione: i depositi saranno rielaborati dal Ministero, che invierà un messaggio di esito positivo una volta completata la procedura.
Per quanto riguarda i distretti di Roma, Firenze, L’Aquila e Perugia, i messaggi relativi agli esiti dei controlli automatici verranno inviati solo dopo il ripristino dei servizi.
Servizi temporaneamente indisponibili
I principali disservizi coinvolgono diverse aree funzionali dei sistemi informatici:
- Consultazione dei fascicoli e del Reginde per i soggetti esterni.
- Pagamenti telematici, compresi quelli relativi al contributo per il Portale delle Vendite.
- Pubblicazione e gestione delle inserzioni sul Portale delle Vendite Pubbliche.
- Accesso al Portale Deposito atti Penali per il deposito telematico.
- Sistemi di consultazione SIUS distrettuali per avvocati.
- Accesso agli avvisi per gli atti penali depositati in cancelleria.
- Sistemi dei distretti di Roma, Firenze, L’Aquila e Perugia.
- Servizi della Corte Suprema di Cassazione, incluso Italgiure.
- Sistemi come SIAMM, Mercurio, e piattaforme correlate, tra cui APP, SNT, Pndr, SIT-MP e ARES.
Attività in corso per la risoluzione
Il Ministero ha già avviato le attività di analisi e risoluzione delle problematiche e fornirà ulteriori aggiornamenti a misura del ripristino dei servizi. Tuttavia, i rallentamenti potrebbero perdurare fino alla completa stabilizzazione delle infrastrutture coinvolte.
I disservizi informatici che interessano il settore civile e penale stanno creando difficoltà diffuse a livello nazionale. Sebbene alcuni servizi, come il deposito telematico tramite PEC, rimangano attivi, l’accesso ai sistemi principali risulta limitato o non disponibile. Le autorità competenti sono al lavoro per ripristinare la normale operatività nel minor tempo possibile.
Sicurezza Informatica
HiatusRAT: nuova campagna di attacchi contro telecamere web e DVR vulnerabili
Tempo di lettura: 2 minuti. L’FBI avvisa della nuova campagna HiatusRAT contro telecamere e DVR vulnerabili. Scopri come proteggere i tuoi dispositivi IoT.
L’FBI ha emesso un Private Industry Notification (PIN) per avvisare delle nuove campagne di attacco del malware HiatusRAT, un trojan ad accesso remoto (RAT) che sfrutta vulnerabilità note in dispositivi IoT come telecamere web e DVR. L’obiettivo principale di questa campagna è l’infiltrazione di dispositivi con firmware non aggiornato o protetti da password deboli, esponendo utenti e organizzazioni a rischi di sicurezza significativi.
La minaccia HiatusRAT e le vulnerabilità sfruttate
HiatusRAT è attivo dal 2022 e viene utilizzato da attori malevoli per il controllo remoto dei dispositivi colpiti. Dopo aver originariamente preso di mira router di rete obsoleti, il malware ha ora spostato l’attenzione su dispositivi IoT, inclusi telecamere web e DVR. Nel corso del 2024, i criminali hanno lanciato una campagna di scansione mirata nei paesi anglofoni come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda.
Le vulnerabilità sfruttate includono:
- CVE-2017-7921: autenticazione inadeguata nei dispositivi Hikvision, consentendo agli attori di ottenere privilegi elevati.
- CVE-2018-9995: bypass delle credenziali di accesso in DVR TBK e dispositivi rebranded.
- CVE-2020-25078: esposizione delle password amministrative nei dispositivi D-Link.
- CVE-2021-36260: vulnerabilità di iniezione comandi nei dispositivi Hikvision che consente agli attori di eseguire codice malevolo.
Molti dei dispositivi vulnerabili non hanno ricevuto aggiornamenti o sono stati abbandonati dai produttori, rendendoli bersagli ideali per questa campagna. L’FBI ha anche identificato l’uso di strumenti open-source come Ingram, per la scansione delle telecamere, e Medusa, per attacchi di forza bruta contro credenziali Telnet.
Raccomandazioni per la mitigazione dei rischi
Per proteggersi da questa minaccia, l’FBI consiglia di adottare misure immediate, tra cui:
- Aggiornare il firmware dei dispositivi IoT con patch di sicurezza fornite dai produttori.
- Sostituire dispositivi obsoleti che non ricevono più aggiornamenti.
- Cambiare password predefinite e implementare password robuste e univoche.
- Monitorare la rete per attività sospette o connessioni non autorizzate.
- Segmentare la rete per isolare i dispositivi IoT dal resto dell’infrastruttura aziendale.
Gli utenti devono inoltre eseguire scansioni regolari della rete per identificare porte aperte e vulnerabili, chiudendo quelle non necessarie. È essenziale implementare autenticazione a più fattori (MFA) per proteggere ulteriormente l’accesso ai dispositivi critici.
La campagna HiatusRAT dimostra la crescente attenzione dei cybercriminali verso dispositivi IoT vulnerabili, come telecamere e DVR. È fondamentale aggiornare i dispositivi, implementare password robuste e monitorare costantemente l’infrastruttura per mitigare i rischi. L’FBI invita le organizzazioni a segnalare eventuali compromissioni all’Internet Crime Complaint Center (IC3.gov) o all’ufficio locale dell’FBI.
Sicurezza Informatica
Giornalista spiato in Serbia: la denuncia di Amnesty International
Tempo di lettura: 2 minuti. Amnesty International denuncia l’uso di tecnologie invasive in Serbia per reprimere attivisti e giornalisti. Leggi i dettagli sull’uso di spyware e sorveglianza.
Amnesty International ha recentemente pubblicato un rapporto che evidenzia come le autorità in Serbia utilizzino tecnologie di sorveglianza avanzate per reprimere attivisti, giornalisti e organizzazioni della società civile. Questa combinazione di spyware, strumenti forensi digitali e pratiche illegittime crea una prigione digitale in cui le libertà civili sono fortemente limitate.
Il caso simbolico di Slaviša Milanov
Il caso di Slaviša Milanov, giornalista indipendente serbo, rappresenta un esempio chiave delle tattiche di sorveglianza adottate. Dopo un fermo di polizia apparentemente casuale, il suo telefono è stato sequestrato temporaneamente e successivamente restituito con segni di manomissione. Un’analisi forense condotta da Amnesty ha rivelato che il dispositivo era stato sbloccato con tecnologia Cellebrite e infettato con un nuovo spyware, denominato NoviSpy.
Caratteristiche di NoviSpy
- Raccoglie dati sensibili come credenziali, messaggi e file personali.
- Attiva a distanza microfono e fotocamera del dispositivo.
- Comunica direttamente con server associati alla BIA, l’agenzia di sicurezza serba.
Questa combinazione di tecnologie ha permesso alle autorità di accedere all’intera vita digitale di Milanov, senza alcuna trasparenza o base legale.
Sorveglianza sistematica e tecnologia invasiva
Il rapporto di Amnesty mostra come le autorità serbe utilizzino spyware come NoviSpy e Pegasus per sorvegliare attivisti e giornalisti, spesso durante incontri apparentemente innocui con la polizia o la BIA. Oltre allo spyware, la tecnologia Cellebrite è stata impiegata per estrarre enormi quantità di dati personali, incluse chat criptate da applicazioni come Signal e Telegram.
In alcuni casi documentati, Cellebrite è stato utilizzato per aggirare le protezioni di sicurezza dei dispositivi, consentendo l’installazione segreta di NoviSpy.
La repressione della società civile
Dal 2021, la Serbia ha vissuto numerose proteste anti-governative, tutte seguite da risposte sempre più dure seguite da Amnesty International. I manifestanti sono stati spesso arrestati, interrogati e sottoposti a perquisizioni digitali. Durante le proteste contro l’estrazione del litio nel 2024, 33 attivisti sono stati detenuti e i loro dispositivi digitali confiscati per accedere ai loro social network e piani futuri.
Queste pratiche minano il diritto alla privacy e incidono profondamente sulla libertà di espressione e di associazione. Gli attivisti raccontano di sentirsi vulnerabili e costretti a cambiare il loro modo di lavorare per evitare ulteriori sorveglianze.
Un quadro normativo inadeguato
La legislazione serba permette misure di sorveglianza eccezionali, ma non regolamenta adeguatamente l’uso di tecnologie digitali invasive. Questo lascia ampio spazio agli abusi. Inoltre, il controllo giudiziario, spesso influenzato dalla politica, non garantisce una protezione efficace contro queste violazioni.
Responsabilità delle aziende tecnologiche
Il rapporto evidenzia la responsabilità delle aziende che forniscono tecnologie di sorveglianza. Cellebrite, ad esempio, deve garantire che i suoi prodotti non vengano utilizzati in modo abusivo. Amnesty chiede alle aziende di effettuare una due diligence sui diritti umani e di bloccare licenze in caso di violazioni.
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