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Apple, beta per iPadOS iOS tvOS 17.5, watchOS 10.5, visionOS 1.2 e macOS Sonoma 14.5 aprono a nuovi App Store
Tempo di lettura: 5 minuti. Apple, beta per iPadOS iOS tvOS 17.5, watchOS 10.5, visionOS 1.2 e macOS Sonoma 14.5 aprono a nuovi mercati
Apple ha recentemente annunciato il rilascio delle prime versioni beta dei suoi sistemi operativi: tvOS 17.5, watchOS 10.5, visionOS 1.2, iOS 17.5, iPadOS 17.5 e macOS Sonoma 14.5, destinate agli sviluppatori che si preparano ai nuovi app store voluti dall’Unione Europea. Questo passo rappresenta l’ultima fase nel ciclo di sviluppo software dell’azienda, segnalando significativi progressi verso la prossima ondata di aggiornamenti per una vasta gamma di dispositivi.
tvOS 17.5: novità in vista
Il primo beta di tvOS 17.5 arriva a un mese di distanza dal rilascio di tvOS 17.4. Sebbene Apple non abbia ancora divulgato i dettagli specifici sulle novità che questa versione porterà, è comune che gli aggiornamenti tvOS si concentrino su miglioramenti minori e ottimizzazioni piuttosto che su cambiamenti estetici evidenti. Gli sviluppatori possono accedere a questa beta attraverso l’app Impostazioni sul loro Apple TV, avendo cura di possedere un account sviluppatore registrato.
watchOS 10.5: l’attesa continua
Analogamente a tvOS, anche la prima beta di watchOS 10.5 segue a breve distanza l’ultima versione rilasciata, watchOS 10.4. I dettagli su ciò che questa versione beta potrebbe includere rimangono sconosciuti, ma come di consueto, Apple potrebbe introdurre miglioramenti e funzionalità inedite per arricchire l’esperienza d’uso degli Apple Watch.
visionOS 1.2: un passo avanti
La versione beta di visionOS 1.2 si presenta come un aggiornamento significativo per gli sviluppatori che lavorano su questa nuova piattaforma, suggerendo potenziali miglioramenti in ambiti come Personas e EyeSight. Con visionOS, Apple sembra puntare ad ampliare ulteriormente le capacità dei suoi dispositivi in termini di realtà aumentata e interazione utente.
iOS e iPadOS 17.5 e macOS Sonoma 14.5: beta verso nuovi mercati
iOS 17.5 arriva dopo il rilascio di iOS 17.4, che ha introdotto importanti aggiornamenti in termini di conformità al Digital Markets Act, nuovi emoji e un aggiornamento di CarPlay. Sebbene non siano stati rivelati dettagli specifici, è lecito attendersi miglioramenti e nuove funzionalità che potrebbero preludere a quello che vedremo in iOS 18. Analogamente, macOS Sonoma 14.5 si preannuncia come un’evoluzione naturale di macOS, puntando a raffinare l’esperienza utente sui Mac con nuove funzionalità e ottimizzazioni.
Apple ha rilasciato la prima beta degli aggiornamenti iOS 17.5 e iPadOS 17.5 agli sviluppatori per i test, a due settimane di distanza dal lancio delle versioni 17.4 di iOS e iPadOS. Queste beta si riferiscono ad un aggiornamento particolarmente atteso poiché dovrebbe introdurre cambiamenti significativi nell’ecosistema delle app nell’Unione Europea, consentendo agli sviluppatori di offrire le loro app Apple direttamente dai propri store oltre che tramite i marketplace delle app. Questo passaggio segna un importante sviluppo per il sistema operativo mobile di Apple, potenzialmente aprendo nuove vie per la distribuzione e la monetizzazione delle app.
Questi aggiornamenti beta rappresentano un’anticipazione di ciò che Apple ha in serbo per i propri utenti nei prossimi mesi. Gli sviluppatori ora hanno l’opportunità di testare e adattare le loro applicazioni in vista dei rilasci ufficiali, garantendo che l’ecosistema Apple continui a evolversi in modo coeso e innovativo.
Processo di installazione della Beta
Gli sviluppatori registrati possono accedere alle beta di iOS 17.5 e iPadOS 17.5 attraverso l’app Impostazioni, selezionando l’opzione “Beta Updates” nella sezione Aggiornamento Software e attivando la Developer Beta per iOS 17 o iPadOS 17. È richiesto un Apple ID associato a un account sviluppatore per scaricare e installare la beta.
AltStore si afferma nel mercato delle App Europeo
Quasi un mese dopo la reticente accettazione da parte di Apple dell’Atto sui Mercati Digitali (DMA) europeo, il panorama degli store di app iOS di terze parti in Europa vede al momento un solo attore: il marketplace Mobivention, focalizzato sulle aziende e sulla distribuzione interna delle app. Tuttavia, la situazione è destinata a cambiare presto, con l’arrivo imminente di nomi noti come l’Epic Games Store e Setapp di MacPaw. Tra questi, AltStore di Riley Testut promette di essere il primo a raggiungere gli smartphone degli utenti europei.
AltStore, un’alternativa all’App Store che non richiede il jailbreak del dispositivo, punta a rivoluzionare il mercato grazie alla sua applicazione Delta, un emulatore di giochi Nintendo. Attualmente in fase di approvazione da parte di Apple, AltStore si prepara a debuttare a breve nel mercato europeo.
Ostacoli e strategie
Uno dei principali ostacoli allo sviluppo di store di app di terze parti è il costo imposto da Apple attraverso la “Core Technology Fee” (CTF), che grava sugli sviluppatori con 50 centesimi di euro per ogni installazione annuale dell’app, rendendo sostenibili tali iniziative solo attraverso modelli di business innovativi. Mobivention, ad esempio, ha scelto di trasferire queste spese ai suoi clienti attraverso pacchetti di abbonamento. AltStore non ha ancora comunicato la sua strategia a riguardo.
Un processo complesso
L’installazione di marketplaces di terze parti su iOS non è semplice come quella dell’App Store di Apple e comporta una serie di passaggi che possono scoraggiare gli utenti meno esperti. Nonostante ciò, una volta superati questi ostacoli, l’utilizzo di app come Delta e Clip da AltStore risulta intuitivo e paragonabile all’esperienza offerta dall’App Store.
Delta: una riscoperta del passato videoludico
Delta si distingue come un emulatore Nintendo che supporta giochi NES, SNES, N64 e le console portatili pre-Switch. Sorprendentemente performante e capace di offrire un’esperienza nostalgica di gioco su iPhone, Delta si conferma come un’app di grande valore per gli appassionati di retrogaming.
Clip: gestione avanzata degli appunti
Clip, un gestore degli appunti che funziona in background, offre una soluzione efficiente alla gestione delle informazioni copiate negli appunti, superando i limiti delle app simili presenti sull’App Store. Nonostante le potenziali preoccupazioni per la privacy e la sicurezza, Clip promette di utilizzare le standard di sicurezza di iOS per proteggere i dati degli utenti.
Sfide e prospettive future
Sebbene le iniziative come AltStore introducano nuove opportunità e servizi, la loro accettazione da parte del pubblico generale potrebbe essere limitata dalla complessità del processo di installazione e dalle preoccupazioni relative alla sicurezza e alla privacy. Inoltre, l’approccio di Apple al DMA potrebbe influenzare ulteriormente lo sviluppo di questi marketplaces alternativi.
Nonostante le sfide e le preoccupazioni sulla sicurezza, il futuro del mercato delle app su iOS sembra destinato ad arricchirsi con nuove proposte che potrebbero, a lungo termine, cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con le loro app preferite, portando a una maggiore diversificazione e personalizzazione dell’esperienza mobile negli store e le ultime beta di Apple rappresentano una bandiera bianca definitiva sull’ecosistema chiuso di Cupertino.
Smartphone
OnePlus Ace 5 Pro e Moto G05 Series: innovazione e affidabilità
Tempo di lettura: 3 minuti. OnePlus Ace 5 Pro vs Moto G05 Series: scopri i dettagli sui nuovi flagship e dispositivi di fascia media con caratteristiche avanzate e prezzi competitivi.
Mentre OnePlus prepara il lancio della serie Ace 5 con il modello Pro che punta su prestazioni di punta e design premium, Motorola si concentra sull’espansione della gamma G con i nuovi Moto G05, G15, G15 Power e Moto E15, offrendo soluzioni competitive nel segmento di fascia media.
OnePlus Ace 5 Pro: design, specifiche e prestazioni
La serie OnePlus Ace 5 si distingue per un’estetica moderna, con un modulo fotocamera circolare spostato verso il bordo sinistro e una struttura robusta ma elegante. Le varianti di colore includono tonalità sofisticate come il nero, bianco, verde per il modello standard e il viola per il Pro.
Lo schermo è un AMOLED con refresh rate di 120Hz, luminosità massima di 4500 nits e tecnologie di protezione visiva come DC Dimming. Sotto la scocca, il modello Pro monta il potente Snapdragon 8 Elite SoC, mentre il modello standard è alimentato dal Snapdragon 8 Gen 3.
Con batterie fino a 6400mAh, la serie Ace 5 offre un’autonomia elevata combinata con tecnologie di ricarica ultra-rapida, che raggiungono i 100W nel modello Pro e 80W nella versione base. La disponibilità globale è limitata, ma il modello standard potrebbe essere commercializzato come OnePlus 13R in India e altri mercati.
Moto G05, G15, G15 Power e Moto E15: specifiche e caratteristiche principali
Motorola rinnova la sua gamma con dispositivi progettati per un equilibrio tra funzionalità e prezzo.
- Moto G05: dotato di un display con refresh rate di 90Hz, fotocamera principale da 50MP con tecnologia Quad Pixel e una batteria da 5000mAh. Questo modello è ideale per chi cerca un’esperienza solida senza spendere troppo.
- Moto G15 e G15 Power: migliorano l’esperienza visiva con schermi da 6,7 pollici Full HD+ e una fotocamera ultra-wide da 50MP. La batteria del G15 Power raggiunge 6000mAh, garantendo autonomia prolungata per gli utenti più esigenti.
- Moto E15: pensato per il segmento entry-level, offre un display da 90Hz, una fotocamera AI da 32MP e fino a 6GB di RAM. Questo modello rappresenta un’opzione accessibile ma affidabile per il multitasking quotidiano.
Tutti i dispositivi Moto girano su Android 15, offrendo un’esperienza software fluida e aggiornamenti regolari, con prezzi competitivi che si aggirano tra i 140 e 200 euro per la maggior parte dei modelli.
Mentre OnePlus Ace 5 Pro si rivolge agli utenti premium con specifiche all’avanguardia e un design sofisticato, Motorola punta su una gamma versatile e accessibile con i nuovi modelli della serie Moto G. Entrambi i marchi rispondono alle diverse esigenze degli utenti, stabilendo nuovi standard nei rispettivi segmenti di mercato.
Robotica
Microrobot magnetico nel trattamento dell’infertilità femminile
Tempo di lettura: 2 minuti. Microrobot magnetico per l’infertilità: una soluzione meno invasiva per trattare le ostruzioni delle tube di Falloppio con precisione e sicurezza.
Il laboratorio SIAT Magnetic Soft Microrobots Lab ha sviluppato un’innovativa soluzione per trattare le ostruzioni delle tube di Falloppio, una delle principali cause di infertilità femminile, con microrobot. Questo approccio si basa su microscopici robot magnetici, progettati per rimuovere i blocchi tubarici con precisione e minimizzare l’invasività delle procedure tradizionali.
Come funziona il microrobot magnetico
Il dispositivo, descritto nello studio pubblicato su AIP Advances, utilizza una struttura a vite elicoidale con un corpo centrale cilindrico e una coda a forma di disco. Queste caratteristiche lo rendono altamente manovrabile attraverso canali stretti, come quelli che simulano le tube di Falloppio.
Realizzato in resina fotosensibile rivestita con uno strato sottile di ferro, il microrobot acquisisce proprietà magnetiche che gli consentono di essere controllato tramite un campo magnetico esterno. Quando il campo viene attivato, il robot ruota generando un movimento traslatorio. Questo consente al robot di navigare con precisione e di rimuovere ostruzioni, come cluster di cellule, frammentandole e spingendo i detriti verso la coda del dispositivo tramite un campo vorticoso.
Efficienza e risultati dei test
In laboratorio, il microrobot è stato testato in un canale di vetro che simula una tuba di Falloppio ostruita. Durante l’esperimento, ha dimostrato di essere efficace nel rimuovere blocchi simulati, evidenziando un elevato livello di precisione e stabilità del movimento.
Questa tecnologia rappresenta un’alternativa meno invasiva rispetto alle procedure tradizionali, che utilizzano cateteri e guide metalliche per rimuovere le ostruzioni. Inoltre, il design a vite elicoidale e la capacità di navigazione precisa lo rendono adatto per operare in strutture anatomiche delicate.
Prospettive future
Il team di ricerca sta lavorando per ridurre ulteriormente le dimensioni del microrobot, migliorandone l’efficienza e integrando sistemi di imaging in tempo reale per monitorarne i movimenti durante le procedure mediche. Inoltre, i ricercatori stanno esplorando applicazioni chirurgiche più ampie, che includono l’automazione del controllo e l’uso del microrobot in altre procedure minimamente invasive.
Secondo il responsabile dello studio, Haifeng Xu, l’obiettivo a lungo termine è fornire soluzioni meno invasive e più efficaci per trattare l’infertilità e altre patologie, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti con l’uso di microrobot.
Il microrobot magnetico rappresenta una rivoluzione nel trattamento dell’infertilità, offrendo un approccio innovativo per affrontare le ostruzioni delle tube di Falloppio. Questa tecnologia apre la strada a nuovi orizzonti per la medicina minimamente invasiva, con potenziali applicazioni in molteplici ambiti chirurgici.
Smartphone
Vivo X200 Pro vs Google Pixel 9 Pro: quale flagship scegliere?
Tempo di lettura: 4 minuti. Vivo X200 Pro vs Google Pixel 9 Pro: confronto tra design, fotocamere, autonomia e prestazioni. Scopri quale flagship è il migliore per te.
Il confronto tra il Vivo X200 Pro e il Google Pixel 9 Pro mette in evidenza le caratteristiche distintive di due smartphone di fascia alta. Entrambi offrono eccellenza in aree specifiche come fotocamere, display e autonomia, ma si differenziano per design, prestazioni e software.
Design e dimensioni
Il Vivo X200 Pro si distingue per il suo modulo fotocamera circolare e un aspetto più voluminoso rispetto al Pixel 9 Pro, pesando 24 grammi in più. Disponibile in colori come Cosmos Black e Titanium Grey, il design è pensato per chi cerca un’estetica imponente.
Il Google Pixel 9 Pro, con il suo modulo fotocamera a forma di pillola, offre un design più compatto ed elegante, disponibile in tonalità come Porcelain e Obsidian. Per chi cerca un dispositivo meno ingombrante, il Pixel 9 Pro è una scelta più maneggevole.
Display e esperienza visiva
Il Vivo X200 Pro è dotato di un display 6,78 pollici con una luminosità massima di 4500 nits, ideale per un’esperienza multimediale vivida anche sotto la luce diretta del sole. Il design curvo aggiunge un tocco premium, migliorando l’ergonomia.
Il Pixel 9 Pro presenta un display più compatto da 6,3 pollici con bordi sottili e piatti. Sebbene meno luminoso del Vivo, con un picco di 3000 nits, il display offre eccellenti neri profondi e colori ben bilanciati, perfetto per chi preferisce schermi più piccoli.
Prestazioni e multitasking
Equipaggiato con il MediaTek Dimensity 9400 a 3 nm, il Vivo X200 Pro garantisce prestazioni elevate, eccellendo nel gaming e nella gestione di applicazioni pesanti. La sua GPU Immortalis-G925 lo rende una potenza grafica.
Il Pixel 9 Pro utilizza il Google Tensor G4, progettato per l’efficienza e l’intelligenza artificiale. Tuttavia, soffre di surriscaldamento durante un uso intensivo della fotocamera o in giochi graficamente impegnativi, limitandone le prestazioni complessive rispetto al Vivo.
Software e aggiornamenti
Il Vivo X200 Pro utilizza FunTouch OS 15 su Android 15, ma soffre della presenza di bloatware che può influire sull’esperienza utente. Offre quattro anni di aggiornamenti, inferiore rispetto al Pixel.
Il Pixel 9 Pro, con Android 14 preinstallato e sette anni di aggiornamenti garantiti, offre un’esperienza software pulita e organizzata, senza inutili app preinstallate. Questo lo rende ideale per chi cerca una piattaforma intuitiva e duratura.
Fotocamere: un confronto tra eccellenze fotografiche
Il comparto fotografico è uno dei punti di forza di entrambi i dispositivi, ma con differenze significative nei risultati e nelle caratteristiche.
Il Vivo X200 Pro si distingue grazie al suo sensore principale da 50 MP con apertura f/1.6, un teleobiettivo periscopico da 200 MP e una fotocamera ultra-wide da 50 MP. Le immagini catturate sono estremamente dettagliate, con teleobiettivi che eccellono anche ad alti livelli di zoom. La modalità ritratto è un vero punto di forza: il rilevamento dei bordi è preciso, i colori naturali e l’effetto bokeh ben calibrato. Tuttavia, le foto ultra-wide soffrono leggermente in condizioni di luce scarsa, con bordi che possono apparire meno definiti.
Il Google Pixel 9 Pro, pur avendo un comparto fotografico meno imponente, offre immagini straordinarie grazie al suo software di elaborazione. Il sensore principale da 50 MP con apertura f/1.7 cattura immagini nitide e ben bilanciate in condizioni di luce naturale. Tuttavia, il teleobiettivo da 48 MP, pur eccellendo in molti scenari, non raggiunge i livelli di dettaglio del Vivo X200 Pro. Anche i ritratti sono precisi, ma i toni della pelle possono sembrare meno realistici rispetto al Vivo.
In definitiva, per chi cerca il massimo in termini di fotografia versatile e dettagliata, il Vivo X200 Pro è superiore, mentre il Pixel 9 Pro è una scelta eccellente per gli amanti del software fotografico avanzato e dei colori realistici.
Batteria e ricarica: autonomia a confronto
Il Vivo X200 Pro offre una batteria da 6000 mAh, che surclassa la capacità da 4700 mAh del Pixel 9 Pro. Durante i test, il Vivo ha dimostrato una durata di circa 20 ore e 3 minuti nei benchmark, rispetto alle 14 ore e 19 minuti del Pixel.
Caratteristica | Vivo X200 Pro | Google Pixel 9 Pro |
---|
Prezzo (INR) | ₹ 94,899 | ₹ 109,999 |
Valutazione Esperti | 8.9/10 | 8.3/10 |
Processore | MediaTek Dimensity 9400 | Google Tensor G4 |
Display | 6.78″ AMOLED, 120Hz, 4500 nit | 6.3″ AMOLED LTPO, 120Hz, 3000 nit |
Fotocamere Posteriori | 50MP + 50MP + 200MP | 50MP + 48MP + 48MP |
Fotocamera Frontale | 32MP | 42MP |
RAM & Memoria | 16GB RAM, 512GB Storage | 16GB RAM, 256GB Storage |
Batteria | 6000mAh, Ricarica 90W | 4700mAh, Ricarica 27W |
Sistema Operativo | Android v15 | Android v14 |
Spessore | 8.5mm | 8.5mm |
Peso | 223g | 199g |
Colori | Nero Cosmo, Grigio Titanio | Porcellana, Quarzo Rosa, Nocciola, Ossidiana |
Risoluzione | 1260 x 2800 pixel | 1280 x 2856 pixel |
Protezione Display | Vetro resistente a graffi/cadute | Corning Gorilla Glass Victus 2 |
Grafica | Immortalis-G925 | Mali-G715 MC7 |
Software | FunTouch OS 15 basato su Android 15 | Android 14 |
Aggiornamenti OS | Quattro maggiori aggiornamenti Android | Sette anni di aggiornamenti software |
Camera Principale | 50MP ampio, apertura f/1.6 | 50MP ampio, apertura f/1.7 |
Camera Secondaria | 200MP periscopio telefoto, apertura f/2.7 | 48MP telefoto, apertura f/2.8 |
Camera Terziaria | 50MP ultra-wide, apertura f/2.0 | 48MP ultra-wide, apertura f/1.7 |
Camera Selfie | 32MP, apertura f/2.0 | 42MP, apertura f/2.2 |
Velocità Ricarica | 90W | 27W |
Tempo di Ricarica | 43 minuti | 1 ora 9 minuti |
Test Batteria PCMark | 20 ore 3 minuti | 14 ore 19 minuti |
La ricarica rapida è un altro punto a favore del Vivo, con un supporto fino a 90W, che permette di caricare completamente il dispositivo in 43 minuti. Il Pixel 9 Pro, con una ricarica massima di 27W, impiega oltre un’ora per raggiungere il 100%. Questo rende il Vivo una scelta ideale per chi desidera un dispositivo che garantisca un’ottima autonomia e tempi di ricarica ridotti.
Il confronto tra il Vivo X200 Pro e il Google Pixel 9 Pro evidenzia due approcci diversi per eccellere nel segmento flagship.
Il Vivo X200 Pro domina in termini di prestazioni, durata della batteria e capacità fotografiche, rappresentando una scelta eccellente per chi cerca un dispositivo potente e versatile. Tuttavia, l’esperienza software con FunTouch OS 15 può risultare meno raffinata.
Il Google Pixel 9 Pro, scopri su Amazon, si distingue per la sua esperienza software pulita e l’eccellenza nel trattamento delle immagini, rendendolo perfetto per gli utenti che danno priorità a un sistema operativo stabile e ottimizzato.
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