Apple, negli ultimi anni, ha cercato di aumentare il proprio ricavo medio per unità di iPhone venduta attraverso una differenziazione delle funzionalità tra gli iPhone “vanilla” (cioè i modelli più economici) e i modelli Pro più costosi. Questa differenziazione ha raggiunto il punto in cui i modelli vanilla sono alimentati da chipset di generazione precedente, una mossa che consente ad Apple di risparmiare e proteggere il proprio margine di profitto.
Tuttavia, secondo una nota di ricerca di Jeff Pu, analista che segue Apple e la sua catena di approvvigionamento, inviata a Haitong International Securities a Hong Kong, tutti e quattro i modelli di iPhone 16 saranno alimentati dai chipset A18.
Questo rappresenta una notevole differenza rispetto alla lineup di quest’anno, in cui l’iPhone 15 e l’iPhone 15 Plus sono alimentati dall’A16 Bionic, mentre l‘iPhone 15 Pro e l‘iPhone 15 Pro Max sono alimentati dall’A17 Pro.
Differenze tra i chipset A18
Nonostante tutti e quattro i modelli dell’iPhone 16 utilizzeranno un chip A18 nel 2024, sembra che non sarà lo stesso chip per tutti i modelli. L’iPhone 16 e l’iPhone 16 Plus dovrebbero essere alimentati dall’A18, mentre l’iPhone 16 Pro e l’iPhone 16 Pro Max avranno l’A18 Pro, suggerendo prestazioni superiori per questi ultimi.
Questo potrebbe indicare che Apple sta semplicemente rinominando i suoi chipset in modo che sembri che gli iPhone vanilla abbiano specifiche hardware più vicine ai loro parenti Pro. Resta da vedere quanto l’A18 differirà dall’A17 Pro utilizzato negli iPhone Pro di quest’anno.
Dettagli sulla produzione dei chipset
Entrambi i chipset, A18 e A18 Pro, saranno prodotti da TSMC utilizzando il suo processo “N3E” di seconda generazione a 3nm. Questo processo dovrebbe essere meno costoso e produrre migliori rese rispetto al processo “N3B” utilizzato per l’A17 Pro, come confermato da TSMC.