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HarmonyOS resta in Cina: Huawei Android per i modelli globali

Nonostante gli sforzi di Huawei nel sviluppare e migliorare HarmonyOS, l’azienda ha confermato che non prevede attualmente di utilizzare HarmonyOS nei modelli destinati al mercato globale e questo significa che gli smartphone Huawei al di fuori della Cina continueranno ad utilizzare Android, mentre i modelli cinesi sono equipaggiati con HarmonyOS. In precedenza, erano emerse voci secondo cui HarmonyOS non sarebbe più stato compatibile con Android dal prossimo anno, ma Huawei non ha ancora risposto a queste affermazioni. Tuttavia, secondo fonti del settore, Huawei avrebbe piani interni per lanciare una versione di HarmonyOS non compatibile con Android nel prossimo anno, ma non è stata ancora emessa alcuna comunicazione interna a riguardo.

HarmonyOS: una panoramica

Huawei, il gigante tecnologico cinese, lavora al suo sistema operativo mobile, HarmonyOS, dal 2012. Nel 2019, l’azienda ha lanciato HarmonyOS come sostituto di Android non solo in Cina, con l’obiettivo di riconquistare quote di mercato nel settore degli smartphone. HarmonyOS è un sistema operativo distribuito sviluppato da Huawei per vari tipi di hardware, inclusi smartphone, tablet, TV e smartwatch. È progettato per offrire un’esperienza software unificata su più categorie di elettronica di consumo, simile all’ecosistema di Apple. Il sistema operativo ha subito diverse versioni, con l’ultima, HarmonyOS 4, lanciata nell’agosto 2023. Il business degli smartphone di Huawei ha risentito della mancanza di supporto 5G e dell’assenza di app chiave come Google, ma l’azienda sta lavorando al miglioramento del suo sistema HarmonyOS, puntando a riconquistare quote di mercato nel settore degli smartphone.

Sfide per Huawei nell’utilizzo di HarmonyOS nei modelli non cinesi

Huawei ha confermato che non ha piani per utilizzare HarmonyOS nei modelli destinati al mercato globale. Tuttavia, se Huawei decidesse di implementare HarmonyOS in modelli non cinesi, dovrebbe affrontare diverse sfide. La marca cinese dovrebbe sviluppare un numero sufficiente di app o convincere gli sviluppatori a farlo. Inoltre, dovrebbe affrontare problemi legati al lock-in e al divieto commerciale imposto dagli Stati Uniti.

Mancanza di app

Una delle maggiori sfide che Huawei affronta nell’implementazione di HarmonyOS nei modelli non cinesi è la carenza di app. HarmonyOS non è compatibile con Android, quindi le app associate dovrebbero essere modificate e solo in Cina è possibile ancora navigare a vista. Con oltre 2 milioni di app sul Google Play Store, sarebbe necessaria molta pazienza e risorse economiche per convincere gli sviluppatori di app a trasferire le loro app da Android a HarmonyOS e mantenerle aggiornate.

Lock-in

Un’altra sfida per Huawei è il lock-in. Il nuovo sistema operativo di Huawei può funzionare facilmente su più tipi di dispositivi, da TV a smartphone. Tuttavia, se Huawei decidesse di implementare HarmonyOS in modelli non cinesi, potrebbe incontrare resistenza da parte degli utenti già inseriti in altri ecosistemi come iOS o Android.

Divieto commerciale

Il divieto commerciale imposto a Huawei è un’altra sfida che l’azienda affronta nell’implementazione di HarmonyOS nei modelli non cinesi. Il governo degli Stati Uniti ha impedito a Google di fare affari con Huawei, lasciando l’azienda senza una licenza Android e quindi incapace di spedire telefoni con app o servizi Google dal maggio 2019. L’incapacità di Huawei di produrre telefoni 5G a causa delle restrizioni statunitensi sull’accesso a semiconduttori avanzati è la principale ragione dei numeri scarsi. Pertanto, Huawei potrebbe incontrare difficoltà nel convincere gli utenti non cinesi a passare a HarmonyOS.

HarmonyOS di Huawei rappresenta una parte significativa della strategia dell’azienda per riconquistare quote di mercato nel settore degli smartphone e creare un’esperienza software unificata su più categorie di elettronica di consumo. Tuttavia, resta da vedere se Huawei riuscirà a implementare con successo HarmonyOS nei modelli non cinesi e a superare le sfide poste dalla mancanza di supporto 5G e dall’assenza di app chiave come Google.

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