Sommario
Nel quadro degli obiettivi ambiziosi dell’Unione Europea di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e al contempo rafforzare la competitività e la produttività economica del continente, Google ha recentemente pubblicato una roadmap dal titolo The AI Opportunity for Europe’s Climate Goals. Il documento propone una strategia articolata in tre direttrici chiave per integrare l’intelligenza artificiale nelle politiche climatiche europee: abilitare, distribuire e guidare lo sviluppo e l’adozione dell’AI in settori cruciali come energia, trasporti, industria e agricoltura.
Gli studi citati nel rapporto rivelano che l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire alla riduzione del 5-10% delle emissioni globali di gas serra entro il 2030, equivalenti all’intero output annuale dell’UE. Inoltre, le tecnologie di generative AI da sole potrebbero aggiungere fino a 1.200 miliardi di euro all’economia europea in un decennio. Il documento sottolinea come l’efficienza energetica negli edifici industriali potrebbe migliorare tra il 20% e il 40% grazie all’adozione mirata dell’AI, con benefici significativi per l’ambiente e per la sostenibilità dei costi aziendali.
Un approccio a tre fasi: infrastruttura, collaborazione e regolazione
Il primo pilastro della strategia proposta da Google consiste nel fornire le basi necessarie per l’implementazione dell’AI: accesso a dati di alta qualità, investimenti nelle infrastrutture tecnologiche e sviluppo delle competenze specialistiche. A seguire, l’accento viene posto sulla collaborazione tra settore pubblico e privato per promuovere l’adozione dell’AI in progetti condivisi, dalla gestione delle catastrofi naturali al monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi ambientali.
Infine, la componente regolatoria assume un ruolo fondamentale: Google invita i decisori europei a favorire politiche che supportino la decarbonizzazione dei data center, riforme dei mercati energetici e trasparenza nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, al fine di garantirne un utilizzo sicuro ed efficace.
Il policy paper, realizzato con il supporto di FTI Consulting, si basa su un’analisi dettagliata delle attuali iniziative europee come il Green Deal, il Digital Decade e il Clean Industrial Deal, delineando tre pilastri fondamentali per un’adozione efficace dell’AI climatica: abilitare, distribuire e guidare.
Infrastruttura tecnologica, dati e competenze: la base per l’adozione dell’AI climatica
Il primo pilastro del piano, Enable AI for Climate, riguarda la costruzione di una base tecnologica e culturale che renda l’AI accessibile e utilizzabile da parte di tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati. Google propone:
- Accesso a infrastrutture tecnologiche: Rafforzare la diffusione di dispositivi di raccolta dati come sensori, droni, contatori intelligenti nei settori ad alta intensità emissiva. L’infrastruttura cloud, i cavi in fibra ottica e i data center vanno potenziati per supportare modelli AI sempre più avanzati.
- Raccolta e interoperabilità dei dati: È fondamentale aumentare la disponibilità di dataset ad alta qualità, standardizzati e accessibili, nei settori chiave come energia, trasporti, industria e agricoltura.
- Competenze digitali e formazione specializzata: Google auspica la creazione di accademie di formazione in AI per la sostenibilità, programmi di reskilling per il settore privato e training mirati per il pubblico, sull’esempio del progetto AI4GOV.
Distribuire soluzioni AI nei settori strategici per la decarbonizzazione
Il secondo pilastro, Deploy AI for Climate, mira all’adozione concreta di soluzioni AI in quattro settori ad alto potenziale di decarbonizzazione:
- Energia: Sfruttare l’AI per gestire la congestione della rete, integrare fonti rinnovabili, migliorare le previsioni della domanda e supportare l’efficienza energetica degli edifici.
- Industria: Investire in R&S per soluzioni AI nei processi industriali e creare “sandbox” regolatori per testare nuove tecnologie.
- Trasporti: Lanciare una roadmap europea per l’uso dell’AI nel settore, incentivare l’adozione nei trasporti pubblici e sviluppare standard globali per il monitoraggio delle scie di condensazione nel settore aereo.
- Agricoltura: Finanziare soluzioni AI per monitoraggio delle colture, previsione meteo, controllo dei parassiti, distribuzione alimentare e riduzione degli sprechi.
Verso un’AI trasparente e sostenibile: il ruolo della regolazione
Il terzo pilastro, Guide AI for Climate, pone l’accento sull’importanza di orientare lo sviluppo tecnologico affinché sia sostenibile e conforme agli obiettivi ambientali dell’UE. I punti chiave sono:
- Decarbonizzazione dei data center: Implementare standard di sostenibilità per i centri dati, semplificare i permessi per il recupero del calore e creare incentivi per l’adozione di energia carbon-free 24/7.
- Evoluzione del mercato elettrico: Aggiornare il disegno del mercato dell’energia per incentivare le fonti rinnovabili flessibili (come il geotermico avanzato o lo stoccaggio di lunga durata), introdurre PPA (Power Purchase Agreements) 24/7 e Garanzie di Origine granulari.
Verso un’Europa digitale e verde: la doppia transizione come opportunità
Il messaggio di fondo lanciato da Google e condiviso anche da altre voci del settore è chiaro: per raggiungere i suoi ambiziosi traguardi climatici, l’Europa deve scommettere con decisione sull’AI. Questo non solo accelererà la decarbonizzazione ma rafforzerà anche la competitività globale del continente, in linea con gli obiettivi della nuova agenda strategica dell’Unione.
Un’Europa che integra digitalizzazione e sostenibilità può guidare la transizione verso un’economia verde, resiliente e tecnologicamente avanzata. Per farlo, servono politiche coerenti, investimenti mirati e una visione sistemica dove l’AI sia parte integrante delle strategie climatiche e industriali. L’appello di Google non è solo un programma d’azione, ma un invito a non perdere l’occasione storica di costruire un futuro a zero emissioni potenziato dall’intelligenza artificiale.
Dall’Europa al mondo: la continuità del dibattito con il Blueprint di OpenAI
Questa pubblicazione arriva a pochi giorni di distanza dall’uscita del documento OpenAI Blueprint for an International AI Framework, che propone un piano globale per l’intelligenza artificiale basato su regolamentazione multilivello, cooperazione tra stati e istituzioni e un’autorità di supervisione tecnica internazionale. Se Google guarda all’AI come strumento per la transizione ecologica europea, OpenAI la considera leva di trasformazione globale che richiede standard comuni, sicurezza condivisa e coordinamento interstatale.
Il parallelismo tra le due iniziative è evidente: entrambe pongono al centro delle rispettive visioni la necessità di una governance responsabile dell’intelligenza artificiale, fondata su collaborazione, trasparenza e innovazione sostenibile. Google insiste sul ruolo dell’AI per migliorare la resilienza climatica e la competitività dell’Europa; OpenAI rilancia con un framework per bilanciare sviluppo e sicurezza su scala planetaria. In entrambi i casi, il messaggio è chiaro: la tecnologia da sola non basta, serve una visione integrata per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro all’altezza delle ambizioni globali.