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DeepSeek ha sconvolto il mondo dell’intelligenza artificiale con le sue dichiarazioni audaci: un modello avanzato, addestrato con soli 6 milioni di dollari e con 2.048 GPU, un risultato che sembrava impensabile rispetto ai costi esorbitanti di OpenAI, Google e Meta. Tuttavia, nuove rivelazioni smontano questa narrativa: secondo SemiAnalysis, DeepSeek possiede in realtà 50.000 GPU Nvidia Hopper e ha speso 1,6 miliardi di dollari in hardware, un investimento paragonabile a quello dei giganti occidentali.
Nel frattempo, Apple sembra interessata a integrare DeepSeek in Apple Intelligence per il mercato cinese, una mossa che potrebbe aiutarla a riconquistare terreno contro i brand locali come Huawei e Xiaomi.
DeepSeek: startup rivoluzionaria o solo un’altra big tech con enormi investimenti?
DeepSeek è nata come un progetto della società di hedge fund cinese High-Flyer, che ha puntato sull’intelligenza artificiale per potenziare le proprie operazioni finanziarie. La sua presunta capacità di ottenere risultati straordinari con risorse minime ha scatenato un’ondata di entusiasmo, ma un’analisi più approfondita rivela una realtà ben diversa.
Secondo SemiAnalysis, la società dispone di una flotta di 50.000 GPU Nvidia Hopper, suddivise in 10.000 H800, 10.000 H100 e altre unità H20 in arrivo. Solo in infrastrutture server, DeepSeek ha speso 1,6 miliardi di dollari, mentre il costo operativo complessivo si aggira intorno ai 944 milioni di dollari.
Questi numeri ridimensionano la narrazione secondo cui DeepSeek avrebbe reinventato il modo di addestrare modelli AI a basso costo. La realtà è che l’azienda ha adottato un approccio altamente ottimizzato, ma senza sacrificare investimenti massicci in hardware.
Apple pronta a usare DeepSeek per portare Apple Intelligence in Cina
Mentre le rivelazioni finanziarie su DeepSeek smorzano l’entusiasmo iniziale, Apple sembra vedere un’opportunità concreta: utilizzare l’AI cinese per alimentare Apple Intelligence in Cina.
Al momento, Apple Intelligence non è disponibile nel mercato cinese, a causa delle stringenti leggi locali sull’intelligenza artificiale. Pechino impone severe restrizioni sui modelli AI occidentali, impedendo ad Apple di adottare le stesse soluzioni utilizzate negli Stati Uniti e in Europa.
DeepSeek rappresenta quindi una soluzione ideale per Apple, in quanto modello nativo cinese conforme alle regolamentazioni governative. Secondo un recente report, Apple sta già testando DeepSeek sui propri dispositivi e potrebbe integrarlo ufficialmente nei prossimi mesi.
Se questa partnership andasse in porto, Apple riuscirebbe a colmare un grosso divario nel mercato cinese, dove sta perdendo quote di mercato a favore di brand locali come Huawei, che ha accelerato lo sviluppo delle proprie AI e degli smartphone HarmonyOS.
Tuttavia, il problema più grande di Apple Intelligence non è solo la disponibilità geografica, ma anche la sua effettiva qualità. Attualmente, la nuova AI di Apple è incompleta, con funzioni mancanti e frequenti problemi di elaborazione dei dati. Siri, ad esempio, non ha ancora ricevuto l’aggiornamento promesso e potrebbe rimanere nella sua forma attuale fino al 2026, lasciando Apple in una posizione di svantaggio rispetto a Google e Samsung.
DeepSeek: un’alternativa per Apple, ma non una rivoluzione per l’AI
L’interesse di Apple per DeepSeek dimostra che l’azienda sta cercando soluzioni pratiche per espandere Apple Intelligence, ma non risolve le questioni più profonde sulla reale portata dell’AI cinese.
Da un lato, DeepSeek ha dimostrato di essere un attore competitivo nel settore AI, con modelli capaci di sfidare OpenAI e Google. Dall’altro, il mito della startup low-cost e iper-efficiente è stato smentito, rivelando investimenti miliardari in infrastrutture e talenti.
La prossima grande sfida sarà capire se DeepSeek può davvero influenzare il mercato globale dell’AI, oppure se resterà una soluzione principalmente legata alla Cina.
DeepSeek si sta rivelando meno rivoluzionaria di quanto si pensasse, ma rimane un attore di primo piano nel settore dell’intelligenza artificiale. L’adozione da parte di Apple potrebbe rafforzarne la presenza sul mercato, ma le nuove rivelazioni dimostrano che non esistono scorciatoie nel settore AI: per essere competitivi servono miliardi di dollari in hardware, infrastrutture e ricerca.
Il futuro dell’intelligenza artificiale sarà deciso non solo dalle tecnologie innovative, ma anche dalla geopolitica e dagli accordi strategici tra le grandi aziende. DeepSeek potrebbe diventare il cuore dell’AI Apple in Cina, ma la sua capacità di influenzare il panorama globale dell’AI è ancora tutta da dimostrare.