Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale rivoluziona la diagnosi del Parkinson
Tempo di lettura: 2 minuti. Una nuova tecnica di elaborazione video sviluppata presso l’Università della Florida utilizza l’intelligenza artificiale per monitorare la progressione del morbo di Parkinson, migliorando diagnosi e cura.
Una nuova tecnica di elaborazione video sviluppata presso l’Università della Florida utilizza l’intelligenza artificiale per aiutare i neurologi a monitorare meglio la progressione del morbo di Parkinson nei pazienti, migliorando così la loro cura e qualità della vita. Questo sistema innovativo, creato da Diego Guarin, Ph.D., assistente professore di fisiologia applicata e chinesiologia presso il College of Health and Human Performance dell’Università della Florida, applica il machine learning per analizzare le registrazioni video dei pazienti che eseguono il test di toccamento delle dita, un test standard per il morbo di Parkinson.
Tecnica di analisi video e machine learning
Il sistema sviluppato da Guarin consente di rilevare anche le più piccole alterazioni nei movimenti delle mani, caratteristici del Parkinson, che potrebbero essere difficili da identificare visivamente per i clinici. La tecnologia permette ai pazienti di registrarsi mentre eseguono il test, con il software che analizza i movimenti e informa il clinico, facilitando le decisioni mediche. Questo approccio innovativo utilizza una fotocamera e un computer per osservare le stesse caratteristiche che i clinici cercano di vedere, rendendo l’esame più semplice e meno dispendioso in termini di tempo.
Parkinson: Sintomi e Diagnosi
Il morbo di Parkinson è un disturbo del cervello che colpisce il movimento, causando lentezza, tremori, rigidità e difficoltà di equilibrio e coordinazione. I sintomi iniziano solitamente in modo graduale e peggiorano nel tempo. Non esiste un test specifico di laboratorio o di imaging per diagnosticare il Parkinson, ma una serie di esercizi e manovre eseguite dal paziente aiutano i clinici a identificare e valutare la gravità del disturbo.
Movimento e tecnologia AI
La scala di valutazione più utilizzata per seguire il corso del Parkinson è la Movement Disorder Society-Unified Parkinson’s Disease Rating Scale, che, nonostante la sua affidabilità, è limitata a una scala di 5 punti. Questo limita la capacità di monitorare i cambiamenti sottili nella progressione della malattia ed è soggetto a interpretazioni soggettive. Per superare queste limitazioni, il team di ricerca, che include neurologi della UF come Joshua Wong, M.D., Nicolaus McFarland, M.D., Ph.D., e Adolfo Ramirez-Zamora, M.D., ha creato un metodo più oggettivo per quantificare i sintomi motori nei pazienti affetti da Parkinson utilizzando algoritmi di machine learning per analizzare i video e catturare i cambiamenti sfumati della malattia nel tempo.
Nuove scoperte e applicazioni future
L’uso dell’intelligenza artificiale ha rivelato dettagli precedentemente non notati sui movimenti, come la velocità con cui il paziente apre o chiude le dita durante il movimento e quanto cambiano le proprietà del movimento ad ogni tocco. Ad esempio, è stato osservato che con il morbo di Parkinson, il movimento di apertura è ritardato rispetto allo stesso movimento negli individui sani. Queste nuove informazioni, difficili da misurare senza il video e il computer, possono aiutare a caratterizzare meglio come il Parkinson influisce sul movimento e fornire nuovi marker per valutare l’efficacia delle terapie.
Sviluppi Futuri e Implementazione
Per perfezionare il sistema, Guarin e il suo team hanno utilizzato HiPerGator, uno dei più grandi supercomputer AI al mondo, per addestrare e testare i modelli di machine learning con grandi quantità di dati video. I modelli sviluppati possono ora funzionare su uno smartphone, rendendo la tecnologia accessibile e pratica. Michael S. Okun, M.D., direttore del Norman Fixel Institute e consulente medico per la Parkinson’s Foundation, ha dichiarato che le valutazioni automatizzate basate su video potrebbero essere un “cambiamento epocale” per i trial clinici e la cura del Parkinson.
Inoltre, Guarin sta collaborando con UFIT per sviluppare un’app mobile che permetterà ai pazienti di valutare la loro malattia nel tempo a casa, offrendo un monitoraggio continuo e personalizzato.
Intelligenza Artificiale
UroBot: LLM che supera i medici nella diagnosi urologica
Tempo di lettura: 3 minuti. UroBot, il chatbot AI sviluppato dal DKFZ, supera i medici esperti nell’accuratezza delle risposte in ambito urologico.
Recentemente, il Centro Tedesco di Ricerca sul Cancro (DKFZ) ha annunciato uno straordinario progresso nel campo della medicina assistita dall’intelligenza artificiale. In collaborazione con l’Ospedale Universitario di Mannheim, il team ha sviluppato UroBot, un chatbot basato su intelligenza artificiale che ha dimostrato di poter rispondere a domande specialistiche in urologia con una precisione superiore rispetto ai medici esperti. UroBot è stato testato su un ampio spettro di quesiti clinici, rispondendo con una precisione dell’88,4%, un risultato che lo rende superiore a modelli di linguaggio generici come GPT-4o e alla media delle prestazioni degli urologi umani.
UroBot e la complessità delle linee guida urologiche
Con il progresso dell’oncologia personalizzata, le linee guida per il trattamento urologico sono diventate estremamente complesse. Questo rende sempre più difficile per i medici rimanere aggiornati su tutte le opzioni terapeutiche disponibili, soprattutto nei contesti clinici dove il tempo è limitato. La necessità di un sistema di supporto basato su intelligenza artificiale, capace di offrire secondi pareri e assistenza in decisioni complesse, è evidente.
UroBot nasce proprio da questa esigenza. Basato sul modello GPT-4o di OpenAI, il chatbot è stato migliorato con l’ausilio di una metodologia chiamata retrieval-augmented generation (RAG). Questo metodo permette a UroBot di consultare centinaia di documenti rilevanti, tra cui le linee guida della European Society of Urology, per fornire risposte accurate e giustificate da fonti affidabili.
Le prestazioni di UroBot rispetto agli urologi umani
Durante i test, UroBot è stato valutato su 200 domande provenienti dall’esame specialistico dell’European Board of Urology. La sua capacità di fornire risposte corrette ha superato di 10,8 punti percentuali il modello GPT-4o standard, dimostrando che l’integrazione delle linee guida urologiche migliora significativamente la performance. Inoltre, l’accuratezza del chatbot è stata verificata con attenzione dagli esperti clinici, i quali hanno potuto constatare la sua affidabilità e consistenza.
Con una precisione del 88,4%, UroBot non solo ha superato il modello GPT-4o (77,6%), ma ha anche mostrato prestazioni superiori rispetto alla media degli urologi umani, che è di circa il 68,7%. Questa differenza indica il potenziale dell’intelligenza artificiale nel fornire assistenza clinica nelle decisioni complesse, riducendo l’incertezza diagnostica e migliorando la qualità della cura.
L’importanza dell’intelligenza artificiale nella medicina futura
Titus Brinker, leader del progetto al DKFZ, ha evidenziato l’importanza di sistemi come UroBot nell’assistenza medica del futuro. Con l’aumento della complessità nelle decisioni terapeutiche e la necessità di personalizzare i trattamenti oncologici, l’uso di modelli di linguaggio in grado di consultare le linee guida mediche sarà cruciale per garantire cure basate su evidenze scientifiche. UroBot, con la sua precisione e verificabilità, rappresenta un passo avanti nell’uso di tecnologie AI per migliorare l’assistenza clinica.
L’evoluzione di UroBot e le future applicazioni
La squadra di ricerca ha reso pubblici i codici sorgente e le istruzioni per l’uso di UroBot, per promuovere ulteriori sviluppi nel campo dell’urologia e in altre discipline mediche. Questo rende possibile l’adattamento di UroBot a diverse specialità, potenzialmente estendendo i benefici dell’intelligenza artificiale a molte altre aree della medicina.
Intelligenza Artificiale
Modello computazionale curerà malattie neurodegenerative?
Tempo di lettura: 3 minuti. Modelli computazionali avanzati simulano la crescita neuronale, offrendo nuove opportunità per il trattamento delle malattie neurodegenerative.
L’approfondimento dei modelli di crescita neuronale attraverso strumenti di simulazione sta offrendo nuove opportunità per la comprensione dello sviluppo del cervello e il trattamento delle malattie neurodegenerative. La ricerca, come dimostrato nell’articolo “Calibration of stochastic, agent-based neuron growth models” pubblicato sul Journal of Mathematical Biology, presenta un sofisticato modello computazionale basato su agenti (ABM) che mira a simulare accuratamente la crescita dei neuroni, partendo da premesse biologiche, per arrivare alla calibrazione dei dati reali.
L’approccio descritto in questo studio si basa su un processo stocastico e viene risolto mediante approssimazioni Bayesiane, rendendo possibile la determinazione delle incertezze nei parametri biologici. In particolare, l’algoritmo riesce a rappresentare in modo realistico le diverse fasi di crescita neuronale, quali l’estensione e la ramificazione dei dendriti, il tutto influenzato dalla disponibilità di risorse interne e dall’interazione con segnali guida esterni. Ciò consente una comprensione più profonda dei meccanismi che regolano la formazione delle reti neurali e offre potenziali applicazioni nello studio di patologie neurologiche.
Crescita Neurale: modelli stocastici e biologici
Il modello proposto utilizza simulazioni 3D agent-based per la crescita neuronale, in cui gli agenti rappresentano segmenti cilindrici corrispondenti a porzioni di dendriti e assoni, iniziando dal soma (corpo cellulare). La crescita è determinata da regole stocastiche basate su dati biologici e risorse disponibili, con un’attenzione particolare al consumo di tubulina, proteina essenziale per la costruzione del citoscheletro. Il modello analizza il comportamento di “elongazione” o “retracting” dei coni di crescita neuronale, enfatizzando come i fattori esterni e le risorse interne determinino la complessità delle ramificazioni neurali.
Lo studio conferma che i neuroni, durante la fase di crescita, mostrano una competizione per le risorse che influenza la morfologia finale, come documentato da esperimenti precedenti (Hirokawa et al., 2010). Le simulazioni hanno riprodotto accuratamente le complesse strutture ramificate dei neuroni sensoriali, aprendo la strada a una comprensione dettagliata della neurogenesi.
La simulazione della crescita neurale nel contesto del Trattamento delle Malattie
Parallelamente, l’Università di Surrey ha recentemente sviluppato un nuovo metodo di simulazione che imita la crescita neuronale del cervello umano, con un chiaro obiettivo applicativo nella cura delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. La simulazione proposta rappresenta un grande passo avanti nel fornire modelli che possano essere utilizzati per testare nuovi farmaci e trattamenti terapeutici, senza dover ricorrere esclusivamente a modelli biologici complessi e spesso costosi.
Il nuovo approccio computazionale potrebbe accelerare notevolmente lo sviluppo di terapie mirate, dato che è capace di simulare non solo la crescita, ma anche le interazioni neuronali in un ambiente controllato. Questo tipo di simulazioni è essenziale per comprendere le cause alla base della degenerazione neuronale e per testare nuovi interventi.
L’integrazione di modelli stocastici basati su agenti con la simulazione della crescita neuronale offre una nuova frontiera per lo studio e il trattamento delle malattie neurodegenerative. Queste tecniche non solo permettono una maggiore comprensione dei processi biologici alla base della neurogenesi, ma forniscono anche strumenti fondamentali per il testing di nuovi approcci terapeutici. La sinergia tra biologia computazionale e applicazioni cliniche potrà offrire un futuro più promettente per il trattamento delle malattie del sistema nervoso centrale.
Intelligenza Artificiale
OpenAI lancia Canvas per ChatGPT e Meta introduce Movie Gen
Tempo di lettura: 2 minuti. OpenAI introduce Canvas per un editing migliorato di scrittura e codice in ChatGPT e Meta lancia Movie Gen, un modello AI per creare video realistici con suono sincronizzato.
Le nuove innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale continuano a espandere le potenzialità degli strumenti creativi e di produttività. OpenAI introduce un’interfaccia denominata “Canvas” per ChatGPT, mentre Meta lancia “Movie Gen,” un modello AI in grado di generare video realistici con suoni sincronizzati. Ecco un’analisi dettagliata di queste due importanti novità.
OpenAI lancia Canvas per ChatGPT
OpenAI sta testando un’interfaccia chiamata “Canvas” per ChatGPT, pensata per dare agli utenti un maggiore controllo sul proprio lavoro, consentendo loro di modificare sezioni specifiche di progetti direttamente in uno spazio virtuale. Questa funzione è attualmente disponibile solo per un numero limitato di utenti, in particolare coloro che hanno accesso a ChatGPT Plus o team di lavoro, con l’intenzione di espandersi successivamente a utenti aziendali ed educativi.
Funzionalità principali
- Workspace interattivo: Canvas offre uno spazio di lavoro separato dal tradizionale chat di ChatGPT, consentendo agli utenti di apportare modifiche specifiche ai loro progetti, siano essi testi o codice.
- Editing mirato: A differenza dell’interfaccia tradizionale, Canvas permette di migliorare sezioni mirate senza dover modificare l’intero prompt. Ciò offre un flusso di lavoro più efficiente per scrittori e sviluppatori.
- Supporto per scrittura e programmazione: Gli scrittori possono beneficiare di suggerimenti per migliorare, cambiare tono o lunghezza del testo, mentre i programmatori possono utilizzare l’AI per revisione del codice, aggiunta di commenti, traduzione di linguaggi di programmazione e debug.
Canvas può essere avviato manualmente con il comando “use canvas” nella chat o attivato automaticamente quando il sistema rileva che potrebbe essere utile. Questa funzione è una risposta a strumenti simili di altre aziende, come “Artifacts” di Anthropic, ma punta a offrire un approccio unificato per scrittura e programmazione.
Meta introduce Movie Gen: modello AI per video e audio
Meta ha annunciato Movie Gen, un nuovo modello AI capace di creare clip video e audio realistiche sulla base di prompt degli utenti. La società sostiene che Movie Gen possa competere con altre piattaforme come OpenAI e ElevenLabs, consentendo la creazione di video con contenuti visivi e sonori sincronizzati.
Caratteristiche di Movie Gen
- Video generativi: Movie Gen può creare video fino a 16 secondi e clip audio fino a 45 secondi. È possibile generare immagini realistiche, animali in movimento o persone coinvolte in varie attività.
- Effetti video e audio: Gli utenti possono aggiungere elementi video come effetti visivi o suoni sincronizzati, ad esempio trasformando una scena di corsa nel deserto con pompon o modificando un parcheggio in uno scenario piovoso.
- Confronto con altre piattaforme AI: Secondo i test effettuati, Movie Gen offre prestazioni competitive rispetto a piattaforme simili come Runway, OpenAI e ElevenLabs. La piattaforma non sarà però aperta agli sviluppatori, a differenza del modello di linguaggio Llama, per ridurre i rischi associati a diverse applicazioni AI.
Meta sta collaborando con creatori di contenuti per integrare Movie Gen nei propri prodotti entro il prossimo anno ed insegue il successo di OpenAI che si espande con Canvas. Il modello è stato sviluppato utilizzando dataset pubblici e licenze, in modo da rispettare le normative sui diritti d’autore e sull’uso dell’intelligenza artificiale nei contenuti creativi.
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