Intelligenza Artificiale
Matrice Digitale sotto attacco dell’Intelligenza Artificiale
Matrice Digitale subisce incursioni dei bot degli applicativi di intelligenza artificiale che si addestrano con i contenuti della redazione
Il webmaster del sito contatta la redazione inviando un video dove si intravede una sena da film: migliaia di stringhe che scorrono velocemente come se il sito Internet di Matrice Digitale fosse sotto attacco.
Il primo pensiero che intercorre è “chi abbiamo fatto arrabbiare?” e la mente scorre alle ultime inchieste realizzate sulle truffe di Lavoro Online dove siamo stati contattati addirittura dagli stessi criminali con la scusa di un validissimo curriculum da loro analizzato.
In realtà non è stata un’entità che scansiona vulnerabilità potenziali alla velocità della luce per poi poter colpire Matrice Digitale, bensì si tratta di robot che addestrano modelli di intelligenza artificiale per conto delle multinazionali del settore.
Se si blocca infatti la schermata e fermare l’immagine delle stringhe stile Matrix, si nota che a scansionare Matrice Digitale vi sia OpenAI con il bot di ChatGpt. Può farlo? Certo, ma quello che in realtà fa discutere e se lo faccia ad una velocità consentita e questo sembrerebbe di no.
Perchè OpenAI scansiona i siti web?
Premesso che è possibile bloccare queste incursioni, ma l’attività di web scraping, trattata dallo stesso Garante serve ad addestrare il linguaggio dei modelli di Intelligenza Artificiale ed a perfezionare la loro capacità di risposta con contenuti più aggiornati e pertinenti. Rinunciare alla scansione dei propri contenuti potrebbe voler dire che OpenAI si approvvigioni altrove per le sue informazioni, ma allo stesso tempo significherebbe per Matrice Digitale rinunciare alla remota possibilità che uno dei contenuti del sito sia proposto come fonte all’interno di una risposta fornita da ChatGpt, Gemini o Copilot inclusi, ad un utente che ne fa richiesta attraverso l’utilizzo di prodotti che impiegano l’intelligenza artificiale.
Un discorso più complesso che è già stato proposto dalla redazione con una inchiesta sul tema dell’AI che modificherà la ricerca sul web, mettendo a rischio i creatori di contenuti ed i loro guadagni.