Linux Mint migliora Nemo, prepara Cinnamon per Wayland e introduce l’OEM in LMDE 7

Linux Mint introduce ricerche avanzate in Nemo, supporto OEM per LMDE 7, compatibilità Wayland in Cinnamon e versione indipendente del motore CJS.

da Michele Sesti matricedigitale.it
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Il team di sviluppo di Linux Mint prosegue il suo lavoro costante e orientato alla qualità, con una serie di annunci tecnici che delineano il percorso della distribuzione per i mesi futuri. L’articolo pubblicato a marzo 2025 sul blog ufficiale conferma novità rilevanti per l’ambiente desktop Cinnamon, il file manager Nemo, il progetto LMDE (Linux Mint Debian Edition) e l’infrastruttura tecnica alla base della JavaScript Engine CJS.

Non si tratta di un aggiornamento spettacolare nei numeri, ma di una serie coordinata di miglioramenti mirati a rafforzare le fondamenta tecniche della distribuzione, a consolidarne l’usabilità professionale e consumer, e a portarla su una traiettoria più agile nell’adozione di standard moderni come Wayland e la gestione modulare del motore JavaScript.

Ricerca avanzata in Nemo: espressioni regolari e filtri più precisi per una file system experience migliorata

Uno dei miglioramenti più immediati e apprezzabili introdotti dal team riguarda Nemo, il file manager predefinito di Linux Mint. L’interfaccia mantiene la sua estetica funzionale e discreta, ma la novità arriva nel motore di ricerca, ora capace di elaborare espressioni regolari per filtrare i file in base ai nomi.

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Linux Mint migliora Nemo, prepara Cinnamon per Wayland e introduce l’OEM in LMDE 7 8

Questo aggiornamento rappresenta un passo avanti per tutti coloro che utilizzano Nemo in ambienti di lavoro complessi, dove l’accesso rapido a file attraverso pattern dinamici può fare la differenza. Ad esempio, risulta ora possibile cercare file per struttura sintattica, filtrare documenti che iniziano con una specifica sequenza di lettere, o individuare contenuti in base a codifiche predeterminate.

La novità rafforza Nemo come strumento robusto anche in contesti aziendali, mantenendo al tempo stesso la leggerezza e la chiarezza che lo contraddistinguono da file manager più pesanti come Nautilus o Dolphin.

Cinnamon e Wayland: compatibilità quasi completa, ma con riserve sulla gestione input

Altro ambito di lavoro centrale riguarda l’integrazione del desktop environment Cinnamon con Wayland, il protocollo grafico destinato a sostituire definitivamente X11 nei prossimi anni. Linux Mint, da sempre prudente nell’adottare nuove architetture, ha confermato di essere ormai vicina alla piena compatibilità, con particolare attenzione a layout di tastiera e metodi di input.

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Queste componenti sono essenziali per il supporto multilingua e la gestione della scrittura asiatica, e la loro implementazione in Wayland richiede un delicato equilibrio tra standard di toolkit, retrocompatibilità e prestazioni. Il team dichiara che la funzionalità è già operativa ma non ancora pronta al rilascio pubblico, a causa di problematiche ancora presenti nei layer inferiori.

Il porting di Cinnamon su Wayland rappresenta un traguardo tecnico di enorme rilievo per la distribuzione, che potrà così offrire agli utenti un ambiente più sicuro, moderno e performante, soprattutto nel rendering grafico e nella gestione delle animazioni.

OEM installation per LMDE 7: preinstallazioni globali possibili grazie alla nuova funzione

Una delle novità più interessanti dal punto di vista della distribuzione commerciale è l’annuncio dell’introduzione del supporto OEM per LMDE 7, la prossima versione della variante Debian-based di Linux Mint. Fino ad ora, la possibilità di preinstallare Mint su computer destinati alla vendita era riservata solo alla versione principale basata su Ubuntu.

L’inclusione dell’OEM installer in LMDE 7 apre quindi nuove prospettive per rivenditori, produttori di hardware indipendenti, e distributori di computer open source, che potranno vendere PC con LMDE preconfigurato ma ancora personalizzabile dall’utente finale alla prima accensione. Questa modalità consente di configurare il sistema senza conoscere nome utente, password o lingua del destinatario, delegando la personalizzazione a un wizard automatico che si attiva al primo avvio.

Si tratta di un tassello fondamentale per l’espansione di Linux Mint nel mondo embedded, education e professional, dove spesso si richiede una distribuzione robusta e stabile come LMDE, ma con la flessibilità logistica tipica dei sistemi preinstallati.

CJS si sgancia da Cinnamon: versioni indipendenti per una gestione più agile del motore JavaScript

Una delle modifiche tecniche più rilevanti – seppur meno visibile all’utente medio – riguarda CJS (Cinnamon JavaScript), l’interprete che permette all’ambiente desktop Cinnamon di eseguire codice basato su Mozilla’s JavaScript Engine. Fino a oggi, CJS era vincolato alla versione numerica di Cinnamon, il che imponeva un aggiornamento sincronizzato tra l’ambiente desktop e il motore JS, rendendo difficile l’adozione tempestiva di novità e correzioni upstream.

A partire da questo ciclo di sviluppo, Linux Mint ha annunciato che CJS verrà versionato separatamente, secondo la versione effettiva del motore SpiderMonkey (progetto Mozilla), consentendo aggiornamenti più frequenti, modulari e interoperabili.

Questo cambiamento implicherà:

  • Maggiore rapidità nell’adottare patch di sicurezza e miglioramenti prestazionali per la JavaScript Engine, senza dover attendere un ciclo completo di rilascio di Cinnamon.
  • Compatibilità retroattiva migliorata, poiché versioni diverse di CJS potranno essere mantenute in parallelo su più rami della distribuzione, favorendo anche distribuzioni terze come Debian, Ubuntu o Arch Linux che adottano Cinnamon in forma indipendente.
  • Un’architettura più flessibile e scalabile, che prepara Cinnamon a una futura espansione in contesti minimalisti, dove la leggerezza del runtime e la modularità del codice sono requisiti imprescindibili.

Questa separazione dei cicli consente al team di Linux Mint di rispondere più rapidamente alle vulnerabilità, migliorare le performance dello scripting nel desktop e potenzialmente introdurre nuove funzionalità UI dinamiche basate su JavaScript avanzato.

Implicazioni per il futuro della distribuzione: stabilità, modularità e apertura commerciale

Il quadro tracciato da questi aggiornamenti tecnici è chiaro: Linux Mint continua a operare su più livelli in parallelo, combinando innovazione lenta ma stabile con un impegno forte per l’integrità strutturale della distribuzione. L’ammodernamento del motore di ricerca in Nemo, la progressiva integrazione con Wayland, il supporto OEM su LMDE e la modulazione di CJS sono tutti elementi che vanno nella direzione di una distribuzione più flessibile, sostenibile e moderna, senza rinunciare alla filosofia di semplicità che ha sempre caratterizzato Mint.

Dal punto di vista commerciale, l’apertura al canale OEM potrebbe rivelarsi una mossa chiave nel posizionamento globale del progetto. LMDE, da sempre considerato un pilastro di stabilità per ambienti professionali, potrà ora essere adottato in contesti di rivendita diretta, permettendo al team di intercettare nuove fasce di utenza in cerca di alternative solide a Windows o macOS su hardware preconfigurato.

Dal punto di vista della community open source, la separazione di CJS offre infine un segnale chiaro verso la trasparenza e la cooperazione interdistributiva, incoraggiando l’integrazione di Cinnamon anche in ambienti diversi da Linux Mint, senza i vincoli di versionamento precedenti.

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