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Meta entra nella guerra dei Chatbot AI

Meta lancia il proprio assistente AI e personaggi su WhatsApp, Instagram e Messenger, puntando su generazione di immagini e sicurezza.

Meta entra ufficialmente nella guerra dei chatbot AI, lanciando il proprio assistente e una serie di personaggi AI su WhatsApp, Instagram e Messenger. L’AI di Meta si presenta come un assistente a tutto tondo, utile per pianificare un viaggio con gli amici in una chat di gruppo o per rispondere a domande che normalmente si farebbero a un motore di ricerca. Meta annuncia anche una partnership con Bing di Microsoft per fornire risultati web in tempo reale.

Generazione di Immagini e Llama 2

Un altro grande aspetto dell’AI di Meta è la sua capacità di generare immagini come Midjourney o DALL-E di OpenAI tramite il comando “/imagine”. Ahmad Al-Dahle, VP di generative AI di Meta, ha descritto l’AI come un modello di linguaggio su larga scala “personalizzato”, basato su molti dei principi fondamentali dietro Llama 2, l’ultimo modello quasi open source di Meta.

Personaggi AI e Sicurezza

Accanto all’assistente di Meta, l’azienda inizia a lanciare un elenco iniziale di 28 personaggi AI nelle sue app di messaggistica. Molti di essi sono basati su celebrità come Charli D’Amelio, Dwyane Wade, Kendall Jenner, MrBeast, Snoop Dogg e Paris Hilton. Al-Dahle sottolinea che l’azienda ha trascorso 6.000 ore per testare il modello alla ricerca di casi d’uso problematici, assicurando così una maggiore sicurezza nell’utilizzo dell’AI.

Integrazione con Instagram e Facebook

Per ora, l’AI di Meta non è addestrata sui dati degli utenti pubblici su Instagram e Facebook, anche se sembra che ciò sia previsto per il futuro. Al-Dahle evidenzia una lunga roadmap per integrare alcune delle proprie integrazioni sociali come parte dell’assistente per renderlo ancora più utile.

Concorrenza con altri Chatbot

Dopo aver parlato con Al-Dahle e altri esecutivi di Meta, è chiaro che l’azienda vede la sua distribuzione senza rivali, con miliardi di utenti quotidiani attraverso le sue app di messaggistica, come un vantaggio competitivo chiave contro ChatGPT e altri. L’assistente è “proprio lì dentro il contesto della tua chat”, afferma Al-Dahle.

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