Al numero di redazione giunge una richiesta di informazione su un sito Internet di trading: Hiobit.com .

Pasquale, nome di fantasia, ha chiesto informazioni sulla piattaforma e la risposta è stata quasi immediata: sconosciuta e non accreditata a livello globale. Il vero problema però doveva ancora sorgere perché l’utente ci ha raccontato di aver investito una cifra pari a 25.000 euro circa. Dopo una settimana siamo ritornati sulla piattaforma e Microsoft Edge la riconosce pericolosa e ne impedisce l’accesso. Con il senno di poi è stato facile.

Mentre su Google Chrome, dopo l’avviso, c’è la possibilità di accedervi ed è sembrato anche riammodernato nel suo stile grafico.

Secondo Scamdoc, quando il sito era considerato “credibile” lo descriveva non in linea con i requisiti minimi di valutazione che sono:
- Dominio di poca durata
- Proprietario nascosto
- Uno storico di attività molto breve

La proprietà è un altro campanello d’allarme se analizziamo anche l’intestazione della società che detiene il dominio, notiamo che è situata nelle isole Mauritius, considerate un paradiso fiscale a tutti gli effetti.
La matrice “Cinese”
Secondo quanto riferito dalla vittima, chi gli ha proposto di investire sul sito internet è stata una donna cinese conosciuta su Tinder, che ha bloccato il malcapitato appena ha iniziato a subodorare la truffa, come già avvenuto nella “doppia truffa” subito da un altro lettore della nostra testata. Così come in quel caso, non si è trattato di una truffa amorosa, ma semplicemente di un’offerta di investimento con la solita promessa di guadagno facile che però non si è avverata.
Un appunto da fare, secondo l’esperienza maturata in questi mesi, è che la donna “cinese” potrebbe essere asiatica. Le nazioni dove si articolano le gang dedite alle truffe finanziarie sono Vietnam, Corea del Nord o Sud. La Cina è presente ma nell’universo occidentale ve n’è poca traccia.